Si possono fare le saune in piena estate? Sì, ma a patto che…

Metti un giorno qualunque d’estate, fuori la colonnina di mercurio vola verso i 40 gradi, mentre la spossatezza prende il sopravvento e la pelle rivela tutta la sua stanchezza perdendo tono e irritandosi se “sofferente”, per esempio per l’acne o la couperose. La soluzione è, ispirandosi idealmente alle cure omeopatiche, “curarsi” con il simile. Vale a dire: con il caldo torrido di una bella sauna o di un bagno turco.
D’estate, infatti, hanno un’azione rinfrescante immediata, poiché abbassano la temperatura corporea. Inoltre, l’esposizione periodica e controllata agli sbalzi termici di queste pratiche aiuta a sopportare meglio il caldo estivo, poiché stimola la termoregolazione corporea, spesso assopita. Un vantaggio non solo in vista di viaggi in paesi molto caldi, ma soprattutto per proteggersi dall’afa urbana. Senza dimenticare che sono un’ottima “ginnastica” dell’apparato cardiocircolatorio, che stimolano il metabolismo e che essendo di potenti detossinanti della pelle, levigano la trama cutanea e favoriscono un’abbronzatura più intensa, luminosa e duratura.
Certo, sauna e bagno turco sono per molti, ma non per tutti: sono controindicati a chi soffre di pressione bassa, di disturbi cardiaci, di problemi venosi e di couperose, per l’effetto dilatante sui vasi. E per tutti vale la regola che quando la temperatura all’esterno supera i 30 gradi, prima della seduta è necessario adottare alcuni accorgimenti per ricavare i massimi benefici. E’ fondamentale aspettare qualche momento all’aperto e fare una doccia tiepida prima di rinfrescarsi nella vasca fredda o di fare un tuffo in piscina, per non provocare uno shock termico eccessivo. E ancora più che in inverno è indispensabile idratarsi adeguatamente bevendo molta acqua e, meglio ancora, reintegrando i sali minerali con una centrifuga fresca o un juice.
Al termine del rituale, indispensabile applicare creme idratanti e lenitive, che aiutano a ripristinare la funzione barriera della pelle e a mantenere elastici i tessuti. E sempre in tema di un pronto refrigerio, a casa propria è utile replicare le docce fredde incluse nei rituali della sauna, che come norme generiche prevedono esecuzioni velocissime a corpo ben caldo, per esempio al mattino appena svegli o dopo una breve corsa. La doccia fredda, da 23 a 26 gradi, è molto rinvigorente, tonificante e rassodante della pelle: tassativo far risalire il getto dai piedi alla testa, mai il contrario, e non prolungarla oltre il minuto. Chi non tollera le temperature glaciali può iniziare con l’acqua tiepida, a 27-33°, e terminare con un rapido risciacquo freddo (massimo un minuto), sempre partendo con il getto freddo dai piedi. La doccia parziale alle gambe, invece, è un presidio SOS per stimolare il sistema venoso e linfatico: basta dirigere il getto freddo solo sugli arti inferiori, partendo dalla pianta dei piedi e risalendo fino all’inguine, sempre per un minuto totale.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. E’ sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di uno specialista