Filtri solari: li dobbiamo usare oppure no anche nelle stagioni più fredde?
Se fino a qualche anno fa il solare era classificato come prodotto stagionale, da riporre a estate conclusa, oggi la storia è cambiata. Com’è d’abitudine in Oriente proteggersi ossessivamente dal sole, e senza soluzione di continuità, per mantenere una pelle diafana e soprattutto spot free, così anche alle nostre latitudini i prodotti di skincare e di make-up ormai di prassi includono un sistema di filtri protettivi. Di più: esistono vere e proprie linee urban, che dunque includono anche ingredienti studiati per fronteggiare lo stress ossidativo indotto dall’inquinamento, outdoor e indoor. Il che fa sorgere un legittimo dubbio: quello di “eccedere” nell’offrire alla pelle delle molecole – i filtri –, che possono potenzialmente creare reazioni.
Ma è un concetto superato se si utilizzano le formule per la fotoprotezione daily di nuova generazione, che contengono blend di molecole da green chemistry e in minima parte fisici, che non penetrano nell’epidermide ma rimangono in superficie. Certo la sera vanno rimossi, perché hanno esaurito la loro funzione e, come per il resto delle molecole utilizzate durante il giorno, per pulire la pelle e preparala a ricevere la skincare serale.
Questioni di “competenze”
Poiché in inverno e in città il focus della protezione si sposta su intervalli dello spettro solare ben specifici, i solari urban hanno altre peculiarità. I filtri sono più light riguardo all’SPF – basta un fattore 30, mentre si può salire a 50 se la pelle è problematica -, perché devono proteggere non tanto dagli UVB, ora poco attivi, quanto dagli UVA e dalla luce del visibile/luce blu, sia naturale che proveniente dagli schermi dei device, i maggiori responsabili dei danni a livello più profondo nel derma e delle tipiche manifestazioni del fotoinvecchiamento: macchie scure, increspature della pelle e perdita precoce di tonicità.
I supporter
Nei solari daily sono molto rappresentati gli antiossidanti con funzioni antinfiammatorie e di fotoprotezione da UVA e luce visibile, insieme ad altre molecole antipollution. E’ il caso della vitamina C, degli estratti del fitoplancton marino, che aiutano a riparare anche il danno al DNA, e del gamma orinazolo, derivato dal riso, che contrasta l’azione nociva dei radicali liberi sui fosfolipidi di membrana.
Il fattore texture
I solari urban si differenziano da quelli estivi e da esposizione diretta anche per la consistenza. Sono più leggeri, non irritano né otturano i pori, sono ideali da utilizzare sotto al make-up o in sua sostituzione. Molti di questi prodotti rientrano nella sfera dei make care: la scelta può spaziare tra le versioni compact, per una copertura da media o importante, e da fluida a crema colorata con effetto mat, l’opzione preferita da chi ama l’effetto nude.