I peeling medici più adatti per la pelle maschile
Quella maschile è una pelle generalmente più robusta di quella femminile. è più spessa – 2 mm, contro 1 e mezzo – per via della qualità della cheratina più “dura”. Altri segni caratteristici: ha una quantità più elevata di collagene e vanta maggiori scambi metabolici dovuti a un microcircolo più attivo. Ma nonostante questi “vantaggi”, non di rado la pelle dell’uomo è afflitta da alcuni disagi tipici dovuti alla maggior presenza di ghiandole sebacee, come untuosità e, in giovane età, acne. E, in ogni caso, come quella femminile è soggetta ai diversi gradi di crono e photoaging. Un valido rimedio è rappresentato dai peeling medici: tra “classici” e novità, eccone alcuni tra i più indicati per gli inestetismi della pelle maschile. Da ricordare: i peeling medi e profondi provocano una consistente desquamazione della pelle, dunque deve trascorrere almeno una settimana per ritornare “presentabili”. Inoltre, dopo il trattamento è necessario schermare la pelle dagli UV con filtri totali per evitare iperpigmentazioni indelebili.
Per l’acne in fase attiva. Per ridurre il rischio di cicatrici e velocizzare i tempi di guarigione in tutti i distretti dove l’acne compare (non solo viso e collo, ma anche su schiena e altre zone ricche di ghiandole sebacee), sono indicati i peeling superficiali, che favoriscono il turnover cellulare e regolano la produzione di sebo, per esempio a base di acido retinoico 0.025% o salicilico, oppure i peeling booster con acido citrico e mandelico. Efficaci anche i “combinati”, per esempio con acido salicilico, glicolico e piruvico tamponato. In media occorrono 6-8 sedute totali, da effettuare con cadenza quindicinale.
Per ridurre le cicatrici da acne. Anche a danno acneico già avvenuto, ovvero per “buchetti” e cicatrici residue (incluse quelle di vecchia data), si può ricorrere a peeling chimici medi o profondi. Si utilizzano gli esfolianti a base di acido retinoico o tricloroacetico al 30-35%, oppure con acido salicilico. In genere bastano 1-2 trattamenti, effettuati a distanza di 2-3 settimane l’uno dall’altro.
Rughe sottili e discromie del viso. Sono indicati, tra gli altri, il TCA (acido tricloroacetico) al 10-25%, da solo oppure combinato ad altri principi attivi esfolianti, che di norma è ben tollerato e non presenta particolari controindicazioni. Oppure: un classico come l’acido glicolico al 50 o 70%, che stimola il rinnovamento cellulare provocando una leggera esfoliazione degli strati più superficiali della cute. In entrambi i casi sono sufficienti in media 6-7 sedute, da effettuarsi a distanza di 15 giorni l’una dall’altra.
Occhiaie e zampe di gallina. Si può ricorrere ai peeling specifici a base di retinolo, derivati della vitamina K e ciclodestrine, stesi dal medico con un pennello e poi asportati come una maschera a strappo (circa 4 sedute). Segue l’applicazione, a casa, di una crema con vitamina K e retinolo. Ma rughette e zampe di gallina si possono attenuare, anche con nano-peeling all’acido lattico e glicolico al 15%, delicati ma incisivi nell’azione.
COME CAMBIA LA PELLE MASCHILE CON IL PASSARE DEGLI ANNI.
Fatte salve le variabili individuali, legate anche all’età biologica e ad altri fattori – stili di vita, ambiente -, ecco come cambia, sommariamente, la cute maschile.
30 anni. Si formano le prime rughe sulla fronte.
40 anni. Sul viso compaiono le rughe d’espressione, come le zampe di gallina intorno agli occhi.
50 anni. La pelle si rilassa e tende a cedere al centro delle guance.
60 anni. Alla pelle, rilassata, si aggiungono i depositi di grasso che causano le borse sotto gli occhi.
70 anni. La cute tende ad essere più ruvida e a perdere l’uniformità nel colorito.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. E’ sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di uno specialista.