Le buone abitudini che tengono in forma la tiroide
Somiglia ad una minuscola farfalla e, proprio come un papillon, si trova alla base del collo, più o meno dove chiudi l’ultimo bottone della camicia. Probabilmente avrai già capito che stiamo parlando della tiroide, che è tra le ghiandole endocrine più importanti del corpo. Infatti, come un bravissimo direttore d’orchestra, attraverso la produzione di due ormoni contrassegnati dalle sigle T3 e T4, la tiroide controlla moltissime funzioni chiave dell’organismo. Anzitutto regola il metabolismo, cioè il complesso di reazioni chimiche e fisiche che permette a tutti gli organi di avere l’energia necessaria per svolgere le proprie funzioni. C’è di più: sovrintende al funzionamento del sistema nervoso centrale e di quello cardiocircolatorio e nell’adolescenza garantisce lo sviluppo e la maturazione dei testicoli e delle ovaie, dunque assicura la corretta funzione riproduttiva per l’uomo e la regolarità del ciclo mestruale della donna. Non a caso, quando la tiroide non funziona alla perfezione, anche in età adulta è facile avere cicli mestruali irregolari. Ma la lista dei “compiti” assolti dalla tiroide potrebbe proseguire ancora a lungo. Si capisce facilmente, quindi, perché mantenerla in buona salute ti assicura un benessere ad ampio raggio, fisico e mentale. Ecco, allora, una miniguida suddivisa in tre parti: la prima ti porterà a scoprire quali sono alcuni tra i più validi motivi, anche più “leggeri”, per tener in perfetta forma la tiroide; la seconda ti indicherà le buone abitudini che ti permettono di centrare questo importante obiettivo. Infine, nella terza, più tecnica, ti sveleremo come fare un semplice autocheck up per scoprire se qualcosa non va e come correre ai ripari.
BUONI MOTIVI
1) Per mantenere alto il desiderio sessuale.
Se la tua tiroide, per esempio a causa di noduli o di una malattia autoimmune, produce ormoni in eccesso o in difetto, è facile che ne risenta negativamente anche la libido e la chimica dell’orgasmo. Motivo? Gli ormoni tiroidei, influendo sia sul bilancio tra i neurotrasmettitori serotonina e dopamina, sia, indirettamente, sul rilascio degli ormoni sessuali (estrogeni, progesterone e testosterone), regolano il tono dell’umore e, dunque, la capacità o meno di lasciar fluire il desiderio sessuale e di percepire l’orgasmo a livello cerebrale.
2) Per avere capelli e pelle forti e belli.
Quando la tiroide non produce a sufficienza ormoni tiroidei, per esempio per colpa di un gozzo o di piccoli noduli, ne risentono anche i capelli, che diventano più fragili e cadono più copiosi. Succede perché i follicoli piliferi sono particolarmente sensibili all’azione degli ormoni tiroidei, che regolano il metabolismo cellulare di proteine, carboidrati, grassi e minerali: in pratica, garantiscono energia e nutrimento ai capelli. Anche la pelle più secca e pallida è, insieme con altri sintomi, la spia di un ipotiroidismo, perché gli ormoni tiroidei giocano un ruolo importante per il metabolismo dei fibroblasti e, di conseguenza, per la salute e la bellezza della cute.
3) Per non essere troppo magra senza motivo o per non sentirti sempre gonfia come un pallone.
Come ti abbiamo già spiegato, gli ormoni tiroidei T3 e T4 (che sono gli unici nell’organismo ad essere costituiti anche da iodio) regolano il metabolismo: così, se per qualche squilibrio o disturbo della tiroide sono in eccesso il metabolismo è troppo veloce e si tende a dimagrire anche se si mangia molto. Se, invece, sono insufficienti, come accade nell’ipotiroidismo, il metabolismo rallenta e, oltre tutto, si tende a trattenere più liquidi, col risultato di essere sovrappeso e gonfia – soprattutto al viso -, anche se si mangia poco.
4) Per non soffrire ad ogni sbalzo climatico.
Sempre loro, gli ormoni tiroidei, regolano la produzione di calore nell’organismo, aumentando o diminuendo il consumo dell’ossigeno: ecco perché chi è ipertiroidea, quindi produce troppi ormoni tiroidei, tende a soffrire particolarmente il caldo per un eccesso di calore interno, al contrario di chi è ipotiroidea, che è sempre freddolosa. Per lo stesso motivo, sia chi soffre di ipertiroidismo sia di ipotiroidismo ha un sistema di termoregolazione alterato, che rende più difficile adattarsi prontamente agli sbalzi climatici, tra l’altro così frequenti per colpa del riscaldamento globale.
5) Per essere scattante e piena di energia.
Oltre a modulare il tono dell’umore, la tiroide, influendo sul metabolismo e sull’utilizzo dell’ossigeno da parte delle cellule, determina anche la maggiore o minore carica di energia fisica (oltre che psicologica) a disposizione. Non a caso, l’ipertiroidismo provoca uno stato di continua sovreccitazione e di superattivismo logorante, che rende anche difficile addormentarsi la sera, mentre l’ipotiroidismo rende facilmente stanche, prive di energie (soprattutto al mattino, appena sveglie).
BUONE ABITUDINI
Ecco come puoi “coccolare” la tua tiroide per mantenerla in perfetto equilibrio.
1) Consuma sale iodato al posto di quello normale.
È uno dei sistemi più validi per non avere una carenza di iodio (ne occorrono almeno 150 microgrammi al giorno) e rischiare così di sviluppare un gozzo. Una buona abitudine, questa, soprattutto se abiti in zone montane o molto lontane dal mare e importantissima durante la gravidanza, perchè la produzione di estrogeni è elevatissima e le probabilità di carenza di iodio sono molto elevate. Naturalmente, questo consiglio non è valido se soffri di ipertiroidismo.
2) Mangia regolarmente pesce, cereali integrali e altri alimenti “amici” della tiroide.
La dieta è fondamentale perché fornisce, oltre allo iodio, altri micronutrienti che attivano la tiroide, come zinco, selenio, tirosina. Dunque, 2-3 volte la settimana metti in tavola alimenti ricchi di iodio, come i crostacei, il baccalà e il pesce di mare in genere, e quelli che contengono sostanze che ne facilitano l’assorbimento, come il riso e i cereali integrali, gli spinaci, le uova e il latte intero. Aggiungi piccole quantità di alghe (ne bastano 5-15 grammi, due o tre volte la settimana), insieme ad una “mini” dose quotidiana di semi di girasole, oppure di mandorle o di germe di grano (per lo zinco e il selenio) e, 2 volte la settimana, non dimenticare la carne rossa o bianca (per la tirosina). Cerca di non esagerare, invece, con il cavolfiore, il cavolo verza, il cappuccio rosso e i cavolini di Bruxelles, i broccoli e le rape: contengono sostanze, come i tioglucosidi e i composti solforati, che interferiscono con la sintesi degli ormoni tiroidei. E fai attenzione anche all’acqua di rubinetto: se è troppo dura, cioè troppo ricca di calcio, può limitare l’assorbimento di iodio. Meglio bere, in questo caso, acqua minerale.
3) Dire no al fumo.
Cerca di evitare il fumo, perché libera composti, come i tiocianati, che possono facilitare la perdita di iodio dalle cellule della tiroide. Di più: fumando aspiri il benzopirene, che stimola la produzione di ormoni tiroidei, e la nicotina che, attivando il sistema nervoso simpatico, aumenta la secrezione ormonale della tiroide. Per informazioni sui metodi antifumo: numero verde fumo dell’Istituto Superiore di Sanità, 800554088, www.iss.it/ofad.
4) Rilassati.
Lo stress influisce negativamente sulla tiroide perché l’organismo può iniziare a produrre anticorpi che attaccano alcune strutture delle tiroide, spingendola a funzionare troppo o troppo poco. E poi, lo stress altera i livelli di un altro ormone, il cortisolo, che a sua volta squilibra la produzione di quelli tiroidei. Se, dunque, hai avuto un periodo di stress acuto come un lutto, un forte dispiacere o un surplus di lavoro, cerca di ritrovare benessere e serenità con sedute di rilassamento. Ma, soprattutto, se ti è possibile fai delle passeggiate al mare anche in inverno (naturalmente ben coperta), respirando a pieni polmoni: l’aria marina è ricca di iodio e, in più, rilassa.
5) Controllati regolarmente.
Spesso i disturbi della tiroide, così multiformi e spesso sovrapponibili a quelli dello stress o ad altre malattie, fanno scoprire in ritardo eventuali problemi, con le conseguenze del caso (un ipertiroidismo trascurato, per esempio, può portare a disturbi cardiocircolatori). Soprattutto dopo i 40 anni (anche in assenza di sintomi), controlla periodicamente la tiroide con esami di laboratorio (vedi box). E tieni d’occhio il collo: nella zona dove questo si unisce al torace deve potersi notare una piccola fossetta. Se manca, può dipendere dalla presenza di un abbondante strato adiposo sotto la cute, oppure proprio dall’aumento del volume della tiroide. Nel dubbio, vai dal medico.
I DISTURBI DELLA TIROIDE PREFERISCONO LE DONNE
Le statistiche parlano chiaro: le donne sono più colpite degli uomini (con un rapporto di circa 8 donne contro un uomo) da disturbi della tiroide. I motivi sono essenzialmente due: perchè gli estrogeni, gli ormoni femminili, favoriscono l’eliminazione dall’organismo dello iodio e perché le donne sono le più predisposte a soffrire di malattie autoimmuni. E, non di rado, la causa di un funzionamento alterato della tiroide dipende proprio da questo: a un certo punto, per motivi ancora sconosciuti, l’organismo comincia a produrre degli anticorpi che aggrediscono la tiroide. Che, così, “impazzisce” producendo o quantità troppo scarse di ormoni tiroidei, come nell’ipo, o troppo elevate, come nell’ipertiroidismo.
UN PICCOLO AUTOCECK
Stai attenta a questi segnali.
Ecco cosa succede nel tuo corpo se la tiroide funziona troppo (ipertiroidismo) o troppo poco (ipotiroidismo). Se hai gran parte di questi sintomi, non esitate a chiedere al tuo medico di base o allo specialista endocrinologo di controllare la tiroide.
Ipertiroidismo
- Nervosismo, insonnia, irritabilità, ipereccitazione.
- Capelli particolarmente sottili, occhi sporgenti.
- Gonfiore alla base del collo, gozzo.
- Sudorazione abbondante, intolleranza al caldo, battito cardiaco accelerato, sensazione di “cuore in gola”.
- Perdita di peso anche se si mangia regolarmente, diarrea frequente, braccia e gambe sempre in movimento.
- Gonfiore delle gambe, mani calde e sudate, tremore alle dita.
- Mestruazioni ritardate e scarse, ipersensibilità agli stimoli, prurito, orticaria, crescita di peli in zone anomale del corpo.
Ipotiroidismo.
- Stanchezza e sonnolenza continue, cali dell’umore, difficoltà di memoria.
- Perdita di sopracciglia, soprattutto nella parte esterna dell’arcata sopraccigliare; capelli secchi, sciupati e fragili. Viso gonfio e colorito pallido.
- Gozzo, gonfiore alla base del collo.
- Battito cardiaco rallentato.
- Sensazione di freddo (soprattutto alle mani), debolezza muscolare, pelle secca.
- Aumento di peso, gonfiore diffuso, stipsi.
- Unghie fragili, dita fredde.
- Mestruazioni irregolari, diminuzione del desiderio sessuale.
…e fai eventualmente questi esami.
Per scoprire se la causa di questi sintomi dipende proprio da un cattivo funzionamento della tiroide devi effettuare degli esami specifici.
- A volte basta solo un esame del sangue, che misura le frazioni libere degli ormoni tiroidei, la triiodotironina (FT3 in sigla) e la tiroxina (FT4), e dell’ormone tireotropo (TSH), secreto dall’ipofisi. Sempre nel sangue si cercano gli anticorpi antitiroidei, per accertarsi che non sia in atto una malattia autoimmune. Ma fondamentali sono anche i dosaggi nelle 24 ore del FT3 e FT4 nelle urine, che evidenziano la reale produzione giornaliera ormonale della tiroide.
- Se gli esiti degli esami del sangue e delle urine sono significativi, lo specialista, in genere, ti prescriverà altri test per capire l’origine delle alterazioni degli ormoni tiroidei, come l’ecografia, usata ai primi sintomi di gozzo per verificare il volume della ghiandola e la presenza di eventuali noduli. In caso di ipertiroidismo con TSH inibito, viene spesso prescritta anche la scintigrafia, che utilizza un cosiddetto “tracciante” radioattivo. Infine, se l’eco o la scintigrafia scoprono dei noduli, in alcuni casi si procede con l’agoaspirazione, un esame che si fa in ambulatorio e senza bisogno di anestesia. In pratica, con un ago sottile si aspira il contenuto dei noduli che verrà poi visto al microscopio, per escludere la presenza di cellule tumorali.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. E’ sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di uno specialista.