Integratori alimentari: miniguida all’uso consapevole
Chissà se Pablo Picasso si riferiva ai suoi lunghi viaggi in Romania quando dichiarò che “per diventare giovani ci si mette molto tempo”. Lui, in effetti, era una delle tante celebrità che ogni anno andavano a Bucarest per farsi prescrivere dalla scienziata Ana Aslan il “Gerovital”, il mitico farmaco anti-età da lei stessa formulato agli inizi degli anni ’50. Siamo nella preistoria di quello che sarebbe diventata un’evoluzione darwiniana della specie e un trend trascinante: l’offerta e il consumo degli integratori alimentari.
Un successo che si deve anche al progresso della ricerca scientifica, la quale offre numerosi spunti diretti e indiretti alla formulazione di prodotti con performances sempre più elevate. In futuro, ad esempio, c’è da scommettere che sul banco della farmacia arriverà una nuova generazione di integratori, capaci di spegnere uno speciale enzima, scoperto da un team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH), e chiamato PDE-4D3, senza il quale la pelle sembra aumentare la produzione di melanina e abbronzarsi senza sole.
Ma consoliamoci: già oggi disponiamo di una ricchissima offerta di supplementi che parlano anche il linguaggio del fitness e dei trattamenti beauty: tra tonificanti, detox, modellanti, drenanti, “smobilizzanti dei grassi”, antiaging, sebonormalizzanti, per rinforzare i capelli, anticellulite, “anti-pancetta”, non c’è che l’imbarazzo della scelta. L’importante, naturalmente, è scegliere formule sicure, meglio se testate da studi clinici in doppio cieco contro placebo, condotti sugli specifici prodotti per avvalorarne l’efficacia. Un altro problema che si pone, e che ogni tanto viene sollevato dagli esperti (nutrizionisti, farmacologi o altri specialisti), è la vera o solo presunta necessità di assumerli.
Spesso, però, la sola alimentazione, sebbene varia e completa, non basta: ci sono dati che dimostrano come l’integrazione con determinate sostanze, ad esempio zinco, licopene, acido lipoico, siano efficaci nel trattare problemi della pelle, come sensibilità o iperattività, o semplicemente per contrastare l’aging. Altro dubbio che può sorgere è se possano avere controindicazioni, o creare interazioni, con altri integratori o farmaci. La risposta è: no, ma solo se sono assunti su consiglio di uno specialista e da persone sane. Tuttavia, è sempre importante non esagerare con gli antiossidanti, per non creare il cosiddetto effetto rebound, con un aumento anziché una diminuzione dello stress ossidativo. Certo, il dosaggio di vitamine e minerali nei singoli integratori è regolato in modo da evitare reazioni negative, ma chi è sottoposto a cure mediche, oppure è in gravidanza, allattamento o è in menopausa e sta seguendo una terapia ormonale sostitutiva – che potrebbe interferire con integratori a base di fitoestrogeni -, dovrebbe consultare un medico prima di utilizzarli.
HOW-TO-DO PER OTTIMIZZARE I RISULTATI
Qualsiasi integratore è tanto più efficace quanto più si accompagna a uno stile di vita sano. Inoltre, agisce nel breve-lungo periodo (dai 20 giorni ai 2 mesi): per osservare dei risultati, occorre perseverare e utilizzarli regolarmente.
I cicli consigliati sono di tre mesi di assunzione, seguiti da un mese di sospensione, per mantenere sempre viva la risposta ricettiva dell’organismo. Nel caso degli integratori per la tintarella, iniziare un mese prima e proseguire per tutto il periodo di esposizione al sole.
Un pro-memoria forse superfluo, ma che mette al ripario da brutte sorprese (e da relativi rischi per la salute): meglio affidarsi solo a canali di vendita sicuri, farmacia in primis, e far molta attenzione all’acquisto via web.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico e nutrizionista. E’ sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di uno specialista nutrizionista.