Tintarella sulla neve d’alta quota: come proteggere efficacemente la pelle
Una tintarella intensa, omogenea e vellutata è la naturale conseguenza di una conquista graduale, organizzata con piglio quasi scientifico e ottenuta all’ombra di ottimi filtri. Anche in inverno. Anche e soprattutto in alta quota, sui campi da sci, che sono poi il terreno privilegiato per “costruire” un incarnato sano e ambrato nella stagione più fredda, ma dove la guardia a difesa dei raggi ultravioletti deve essere alzata con molta cura per le particolari condizioni di altitudine, irraggiamento, microclima.
“Ogni 1000 metri di quota in più aumenta del 12% l’intensità della radiazione UV rispetto a quella sul livello del mare per via della riduzione dello strato filtrante di ozono della troposfera. A questo si aggiunge il fenomeno della riflessione di neve e ghiaccio (80-85%), che incrementa di circa 2-3 volte l’esposizione agli UV, inclusi agli UVA, i maggiori responsabili del fotoinvecchiamento. Sono fattori che favoriscono invecchiamento, dermatiti, macchie e secchezza cutanea, proprio in un momento di maggiore “fragilità” della pelle, che, causa le tante ore passate in ambienti indoor, per ovvie ragioni è impreparata all’esposizione solare”, spiega il dermatologo e medico agopuntore Carlo Di Stanislao, presidente della Scuola di medicina classica cinese Xin Shu (www.agopuntura.org).
Ma le “complicazioni climatiche” non finiscono qui: l’attrito sul viso del vento gelido, soprattutto quando si scia, le temperature mediamente pungenti e gli choc termici indotti dal passaggio dai campi innevati agli ambienti riscaldati rappresentano un “esercizio” estenuante di autodifesa per la pelle. “Sono situazioni che impoveriscono il film idrolipidico e la funzione barriera della pelle e che sfiancano la microcircolazione, col risultato di disidratare la pelle, esponendola così maggiormente all’aging, e di peggiorare eventuali problematiche, come couperose ed eccessiva produzione di sebo.
A essere bersagliati sono soprattutto il contorno occhi, naso, zigomi, ovvero zone particolarmente fragili, e soprattutto le labbra, che essendo prive di strato corneo e melanina sono ancor più esposte agli effetti deleteri del freddo combinato ai raggi UV”, aggiunge Di Stanislao. E non inganni l’eventuale assenza di sole o addirittura una nevicata in corso: come noto, i raggi ultravioletti, gli UVA in primis, colpiscono comunque le cellule cutanee “al cuore”.
La miglior difesa, dunque, si gioca con l’uso di adeguate protezioni solari e di prodotti complementari che sopperiscano alle défaillance cutanee. “Come in estate al mare, è importante applicare il solare almeno mezz’ora prima di esporsi, e in dosi generose, e ripetere la stesura più volte al dì. I primi giorni, per tutti vale la regola di orientarsi verso fattori protettivi molto alti, e sempre se si tratta di weekend, avendo cura, naturalmente, di preferire le formule con protezioni ad ampio spettro, UVA e UVB, meglio se contenenti insieme schermi fisici e filtri chimici, che in qualche misura proteggono anche dagli infrarossi.
Chi, invece, ha problemi di couperose deve applicare solo prodotti dedicati e con schermi fisici, più idonei per sostenere una pelle che è anche di natura sensibile”, consiglia ancora l’esperto. Su zigomi, naso, contorno occhi e labbra, applicare in più formulazioni protettive in stick, sempre con fattori molto alti anche a tintarella raggiunta. E non dimenticare le mani che, tolti i guanti, sono esposte agli effetti deleteri del sole e del freddo. Al mattino è indispensabile detergere la pelle con un detergente a bassissimo livello di emulsionanti e con ingredienti delicati e lenitivi, come olio di jojoba, aloe, estratti d’avena.
Consigliato anche stendere, come base e prima del solare, un supporto cosmetico ad hoc, come un olio vegetale, ad esempio di ribes, di borragine o d’argan se la pelle è secca o normale, o un siero idratante, come quello a base di acido ialuronico al 2-3%, se è grassa. “Per la beauty routine serale, per eliminare i residui del solare utilissime e “unisex” sono le acque micellari, che non modificano il pH cutaneo e sono adatte anche per contorno occhi e le pelli sensibili, oppure i detergenti delicati e a base di acqua termale, lenitivi, e poi applicare una crema notte con attivi nutrienti, idratanti, emollienti (per esempio con fosfolipidi e ceramidi, che migliorano anche la coesione cellulare) non trascurando anche le labbra. Sul contorno occhi ricorrere a un prodotto specifico, per esempio con collagene, poli-idrossiacidi, come il gluconolattone, a intensa e prolungata azione idratante”, conclude Di Stanislao.